Il 24 febbraio 2024 è stato un giorno di importanza significativa per coloro che si interessano alla cannabis, alla sua variegata gamma di utilizzi e al suo ruolo potenziale nella società contemporanea. Presso Scacciapensieri di Altavilla Milicia, Daniele Lo Bosco, fondatore di BioWeed Sicilia, ha organizzato un incontro illuminante e coinvolgente intitolato “Cannabis Cafè”. L’evento ha offerto una piattaforma per esplorare approfonditamente gli usi molteplici della cannabis, nonché per discutere le questioni giuridiche e politiche legate alla sua regolamentazione e legalizzazione.

Tra i relatori ospiti, l’onorevole Davide Aiello del M5S ha sottolineato l’importanza della legalizzazione della cannabis come una “battaglia di civiltà e buon senso”, evidenziando i molteplici vantaggi socio-economici e sanitari che essa potrebbe portare al Paese: utilizzo terapeutico, alimentare, cosmetico, industriale, edilizio e tanto altro ancora. È stata anche l’occasione per parlare della proposta di legge di iniziativa popolare lanciata da meglio legale per chiedere la legalizzazione dell’auto produzione di cannabis; Così come ha fatto la Germania pochi giorni fa.

Alfredo Ossino, ex maresciallo della Guardia di Finanza e attuale utente terapeutico di cannabis, ha portato alla luce le sfide e le disuguaglianze nell’accesso alla cannabis medica in diverse regioni d’Italia, evidenziando una disparità di trattamento che viola i diritti fondamentali dei pazienti. ​Le 20 Regioni d’Italia hanno emesso i decreti assessoriali all’uso terapeutico della Cannabis, in totale violazione della legge 833 del 78, ovvero: Uguaglianza – Equità – e Universalità del Servizio Sanitario Nazionale.
Le patologie ammesse a carico del SSN, sono sei, ma di fatto ogni Regione ne ha ammesse parzialmente chi tre, chi quattro o chi nessuna patologia, come avviene ancora oggi 24 febbraio 2024 in Molise, ove non esiste un decreto assessoriale alla Sanità che autorizza la prescrizione della Cannabis medica a carico del SSR, quindi tutti i pazienti bisognosi di Cannabis medica la devono pagare al costo di circa 10 o 12 euro al grammo, oppure rinunciare alle cure, oppure avviare una piccola autoproduzione di Cannabis medica con il rischio di una denuncia penale in violazione della legge 309/90..caso emblema… Walter De Benedetto..
I discrimini verso i pazienti violano i Diritti fondamentali e inviolabili dell’uomo, tutelati dalla Costituzione Italiana, ma anche dalla Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europa, e anche leggi nazionali a tutela dei pazienti, ove la parola DIGNITÀ, assume un valore inviolabile.
E senza DIGNITÀ, non esiste LIBERTÀ. ”

Il dottor Pietro Mammana ha fornito un’analisi dettagliata delle applicazioni mediche della cannabis, esplorando le evidenze scientifiche sulle sue proprietà antinfiammatorie, analgesiche e antiemetische, mentre Daniele Lo Bosco ha condiviso la sua esperienza come esperto cannabinologo e coltivatore di cannabis, evidenziando l’importanza di un approccio rispettoso e sostenibile alla coltivazione e all’uso della pianta.

Le discussioni dell’incontro hanno anche toccato le questioni giuridiche e politiche legate alla cannabis, con un accenno alla proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell’auto-produzione di cannabis e alla necessità di una regolamentazione più equa ed equa del settore.

Tuttavia, l’evento non si è limitato a una mera discussione teorica. È stata data grande enfasi alla pratica e all’esperienza tangibile con la cannabis. Attraverso la presentazione di prodotti cosmetici a base di cannabis e altre piante officinali, Daniele Lo Bosco ha dimostrato il potenziale della cannabis nel settore della cosmetica naturale e ha evidenziato l’importanza di pratiche agricole sostenibili e rispettose dell’ambiente.

L’incontro si è concluso con un messaggio di impegno e speranza per il futuro della cannabis in Italia e nel mondo. La promessa di un secondo incontro a Palermo, che presenterà un progetto di filiera sulla canapa, testimonia l’entusiasmo e l’energia di una comunità che si sta mobilitando per promuovere un uso responsabile, sicuro e consapevole della cannabis per il benessere individuale e collettivo.

In definitiva, la Cannabis Cafè di BioWeed Sicilia è stata molto più di una semplice riunione. È stata un’occasione per educare, ispirare e mettere in moto un movimento che si impegna a coltivare una cultura della cannabis basata sulla conoscenza, sulla sostenibilità e sul rispetto per la natura e per tutti gli individui che ne traggono beneficio.

di: Mario Lorusso

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